Un "treno" che ti accompagna dal concepimento ai primi anni di vita del tuo bambino con suggerimenti, ironia, riflessioni e tanta comprensione!
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sabato 7 maggio 2011

Auguri a tutte le mamme e alle future mamme!!!

In questi giorni mi è capitato di leggere una poesia sulla "mamma" e così cogliendo questa occasione di festa ho pensato di condividerla con voi, sotto trovate anche il video! Tantissimi auguri, un abbraccio


Grazie mamma

Grazie mamma
perchè mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze
il bacio della buona notte, 
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi da sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me 
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma


martedì 3 maggio 2011

Cosa vede il neonato?

In questi anni mi è spesso capitato di sentirmi chiedere da delle neo mamme che cosa vedessero i loro piccoli appena nati..effettivamente è una domanda che accomuna un po' tutte me compresa, quei piccoli occhietti che ti guardano e ti seguono con lo sguardo! Innanzitutto già nella nostra pancia gli occhi del nostro piccolo sono sensibili alla luce. Alla nascita il neonato possiede già capacità visive ma non può ancora vedere tutto perchè il suo sistema nervoso e visivo è ancora incompleto. Inizialmente riesce a mettere a fuoco solo oggetti o visi che si trovano a una distanza ravvicinata di 20 – 25 cm e tutto ciò che si trova oltre appare ancora sfuocato. Appena nati vedono i colori..già a un mese prediligono i colori più forti come il rosso e a 4 mesi il loro mondo a colori è simile a quello di noi adulti. Mostrano preferenza per i volti umani, secondo alcuni studi pare infatti che questa sia una predisposizione innata che serve a favorire le relazioni e in particolare la relazione d'attaccamento, il motivo per cui inoltre è attratto dal volto è perchè questo presenta delle caratteristiche straordinarie: contorni; movimento; simmetria... Nei primi giorni di vita sono più attratti e sono a loro più chiari i contorni del viso, mentre verso 1-2 mesi la loro attenzione si focalizza sugli occhi e la bocca..periodo in cui il bimbo comincia a rispondere al sorriso (sorriso sociale). Altro elemento interessante è che dopo la nascita il bimbo preferisce guardare il viso della sua mamma piuttosto che di un'altra persona.
Un abbraccio a tutte le mamme
Simo

giovedì 14 aprile 2011

Come si può rispondere al pianto del bambino?

La volta scorsa si è parlato del pianto, del suo significato e di come possa essere comune a tutte le mamme sentirsi inadeguate e capire perchè pianga, questa volta mi piacerebbe dare dei consigli pratici molto semplici ma anche molto efficaci!
Innanzitutto è bene che qualunque sia il motivo del pianto non venga mai ignorato, il bambino ha bisogno di una risposta e questa è importante per sviluppare in lui una sicurezza psicologica che sarà essenziale per la vita adulta! Se si sceglie o meno di prenderlo in braccio è comunque importante che lui sappia che lo state ascoltando, potete cantargli ninna nanne, coccolarlo, massaggiarlo(il contatto corporeo funziona moltissimo), parlargli dolcemente o accarezzarlo, mantenendo in ogni caso un contatto visivo con lui e sussurandogli frasi rassicuranti come ad esempio “è qui la mamma non preoccuparti”.
Secondariamente due modi che funzionano sono:
  • posizione marsupiale: prendete il bambino in braccio tenendolo “cuore a cuore”, con la sua testolina quindi appoggiata sulla vostra spalla, con una mano gli sosterrete la testa o la schiena e l'altra mano sotto il suo sederino cercando di spingere in su anche le gambine piegate come a ranocchietto. Questa è la posizione consigliata specie nei neonati con colichette perchè permette di tenere il pancino caldo e di esplellere l'aria per via delle gambine più alzate. E' una posizione comoda e rassicurante per il bambino che sente il battito del cuore della sua mamma, del suo papà o chiunque si prenda cura di lui. Ovviamente è per tale motivo che sono stati inventati i marsupi e le fasce grazie alle quali potete anche fare altro mentre tenete il vostro bambino così, anche sulla schiena!
  • Palleggio indiano: questa è una posizione che ho imparato al corso per insegnante di massaggio infantile e insieme a quella sopra l'ho spesso utilizzata con la mia bambina trovando dei riscontri davvero sorprendenti e positivi! Allora mamma siediti comoda e metti il bambino sulle tue gambe a faccia in giù facendo attenzione che la testa sia sostenuta e accertandoti che riesca a respirare bene allargando un po' le gambe, poi metti sulla schiena le tue mani e fai rimbalzare ritmicamente le tue ginocchia su e giù. Solitamente il bambino si addormenta o comunque smette di agitarsi rilassandosi.
Ovviamente ci sono altri modi ma io propongo questi che per la mia personale esperienza di mamma e educatrice sono stati più benefici. Prossimamente proporrò anche degli esercizi di rilassamento per voi mamme!

sabato 2 aprile 2011

PERCHE' PIANGE?

Quante volte ognuno di noi si è posto questa domanda e quante altre le persone intorno a noi ci hanno dato le loro versioni? Per noi mamme alle prime armi non sempre è semplice essere pronte e reattive al pianto di quel piccolo fagottino e tra noi e noi ci chiediamo: “avrà fame? avrà fatto cacca? avrà sonno? saranno i dentini? avrà colichette? o vorrà semplicemente un po’ ci coccole?..”. Normalissimo entrare  a volte in crisi o pensare di non essere una buona madre! Nei 9 mesi di gravidanza ci siamo preparate alla nascita, siamo andate al corso preparto, ci hanno dato delle indicazioni utili ma poi accade che il nostro bimbo nasce e quando piange, ci sentiamo inadeguate e ci mettiamo a piangere anche noi! Tutto nella norma tranquille, molte mamme piangono perché cariche di emozioni, il travaglio e il parto ci hanno travolto e stravolto e il ritorno a casa in 3 ha stravolto i nostri equilibri quotidiani e familiari e così abbiamo bisogno anche noi di dare libero sfogo alle nostre emozioni. Non importa se non capite e tollerate il pianto del vostro bambino, imparerete con il tempo..
“Ma quindi perché piange e non riesco a capirlo io che sono la mamma?” Perché prima di tutto bisognerebbe riflettere sul significato del pianto in generale e cominciare a non vederlo in maniera così negativa. Si è portate a credere che il pianto sia negativo perché è la nostra cultura spesso a dargli questa valenza ma la realtà è che il pianto è uno dei modi che il nostro piccolo utilizza per comunicare con noi e ciò che gli sta intorno ma è soprattutto il suo modo di esprimere le emozioni e quindi da questo punto di vista è meglio che impari a manifestarle piuttosto che reprimerle.
Il pianto non è segno di debolezza!
Proviamo a pensare a noi: quando ci sentiamo tristi, stressati ma anche felici e entusiaste sentiamo il bisogno di dirlo al mondo o di condividerlo con qualcuno, c’è chi utilizza il pianto, chi si va a fare una corsetta, chi si mette a cantare a squarciagola..
Ma quel ranocchietto che ci appartiene può solo dirci tutto ciò con il pianto e non è così scontato che sia solo perché deve mangiare come spesso si è portati a pensare!
Simo